Errare è umano, perseverare è diabolico. Non si può commentare diversamente la decisione presa da Trenitalia in merito alle nuove norme sul trasporto di bagagli, bici e monopattini a bordo dei treni ad alta velocità.
Si è svolta ieri una riunione tra l’azienda e le associazioni dei consumatori nella quale abbiamo espresso, come abbiamo fatto fin dal primo momento, tutte le criticità e le obiezioni contro misure che troviamo ingiustificate e penalizzanti per i viaggiatori.
Stando alla nota odierna di Trenitalia si tratterebbe di norme “per garantire sempre più sicurezza e confort ai passeggeri”. In realtà, si tratta di un ritorno indietro e di minor comfort per i passeggeri, ma soprattutto, a noi appare un tentativo di aprire la strada al business del sovrapprezzo-bagagli anche sui treni, come accade sugli aerei: questo si evince già da oggi dalla differenza che Trenitalia prevede per passeggeri di “prima” e “seconda classe”, che non è plausibile con la motivazione addotta, o per meglio dire la scusa, della sicurezza del viaggio.
Il Regolamento Europeo che disciplina questo tema, in realtà, non fornisce nessuna indicazione che avvalora i provvedimenti adottati da Trenitalia, anzi:
- in tema di bagagli – riporta che possono essere limitati solo se creano grave danno o disturbo agli altri passeggeri. È curioso notare, a tale proposito, come da un giorno all’altro siano diventanti un disturbo, ma soprattutto che tale disagio avvenga in misura differente se si verifica in prima o in seconda classe.
- in tema di biciclette e monopattini – invita all’adozione di misure utili a incrementare il numero di biciclette trasportabili sui convogli, sollecitando le aziende alla predisposizione di piani di miglioramento per favorire la mobilità green. Su questo fronte Trenitalia va completamente in direzione opposta, penalizzando, tra l’altro, chi possiede biciclette non pieghevoli.
A queste gravi e irragionevoli misure non si può certo pensare di porre rimedio avviando “un’analisi, a cura di un istituto universitario, che servirà a focalizzare meglio le modalità di trasporto di bici e monopattini pieghevoli a bordo dei treni ad alta velocità”, cosa che non risolve il tema della improvvisa e generalizzata riduzione dei bagagli imposta a tutti i viaggiatori.
Non si pone rimedio, poi, all’assurdità e alla sproporzione della sanzione a carico di coloro che non rispettano le norme (sia sui bagagli che su biciclette e monopattini): non solo saranno condannati al pagamento di una multa, ma saranno anche invitati a scendere o a lasciare il bagaglio eccedente la dimensione consentita alla prima stazione utile.
Piuttosto, ci saremmo aspettati che l’azienda avesse previsto:
- dimensioni adeguate del bagaglio al seguito, perché quelle previste sono esigue;
- spazi utili, sufficienti e vigilati per riporlo durante il viaggio;
- l’eliminazione dell’obbligo delle sacche per bici e monopattini;
- al massimo un supplemento, da pagare anche a bordo, se il bagaglio eccede i limiti, senza obbligo di abbandono alla prima fermata o di rinuncia al viaggio;
- un’adeguata e preventiva informazione ai cittadini prima dell’adozione di nuove regole;
- di collocare le nuove previsioni all’interno della Carta dei Servizi e svolgere una discussione preventiva con le associazioni dei consumatori.
Alla luce dell’incontro e delle risposte del tutto deludenti fornite dalla società, stiamo valutando l’invio di segnalazioni all’Autorità dei Trasporti e all’AGCM, contestando la condotta dell’azienda e l’illegittimità delle disposizioni adottate.
Siamo convinti che, se la società vuole proseguire “il percorso di dialogo tra Trenitalia e le associazioni dei consumatori, volto a rafforzare l’informazione a beneficio di passeggeri e cittadini”, deve cambiare orientamento e iniziare a seguire per davvero i suggerimenti e le indicazioni che le associazioni forniscono nelle occasioni di dialogo.