In Comunicati, Telecomunicazioni

La annosa vicenda della cosiddetta “libertà di modem”, cioè il diritto degli utenti ad utilizzare un modem a propria scelta per i servizi di Adsl o fibra, è giunta ad una svolta decisiva. Nel 2018 AGCom ha emesso la delibera che assicura agli utenti questa possibilità, troppo spesso ignorata dagli operatori: ne costituisce solo la più recente delle dimostrazioni la sanzione appena emessa dalla stessa AGCom nei confronti di WindTre proprio per aver limitato l’esercizio del diritto degli utenti a scegliere liberamente quale modem utilizzare.
TIM ha presentato un ricorso sulla delibera che sancisce la libertà di modem, contestando la competenza di AGCom ad emanare disposizioni in materia: l’appello è stato tuttavia respinto dal Consiglio di Stato, che ha quindi sostenuto la posizione già espressa lo scorso anno dal TAR del Lazio su altri ricorsi presentati al riguardo da TIM e Wind Tre.
Si tratta di una sentenza di portata storica, non solo perché conferma la validità di un provvedimento che riserva molteplici vantaggi agli utenti (ad esempio dal punto di vista dei prezzi e della qualità degli apparecchi, visto che la condizione di concorrenza non consente agli operatori di applicare prezzi vincolanti per i propri modem e permette anche di migliorare le prestazioni dei dispositivi) ma anche perché riconosce la piena competenza dell’Authority ad intervenire contro accordi o pratiche commerciali che non rispettino la libertà di modem anche su clausole che siano in contrasto con norme imperative.
Auspicando che il pronunciamento rappresenti il primo passo sulla via della riforma delle Autorità che invochiamo da tempo, invitiamo i cittadini che ravvisino condotte e comportamenti ambigui, poco trasparenti o non corretti a rivolgersi ad una delle sedi Federconsumatori presenti in tutta Italia o a scrivere all’indirizzo mail altuoservizio@federconsumatori.it per maggiori informazioni e per valutare le possibili azioni da attivare.

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