L'Autorità Garante delle Comunicazioni ha approvato nel mese di ottobre 2015, in seguito a consultazione pubblica a cui Federconsumatori ha preso parte, la delibera 519/15/Cons , con cui ha voluto stabilire delle misure a garanzia degli utenti.
La delibera, entrata in vigore 45 giorni dopo l'approvazione, prevede l'adozione di comunicazioni trasparenti che consentano agli utenti stessi di avere piena consapevolezza delle modifiche contrattuali proposte e del conseguente diritto di recedere o di passare ad altro operatore, limitando drasticamente il rischio di attivazioni non richieste. Ha inoltre definito precisi obblighi informativi per gli operatori, a tutela dei contratti conclusi a distanza o fuori dai locali commerciali.
Il regolamento affronta inoltre la spinosa questione delle modifiche unilaterali del contratto inserendo norme di trasparenza ed efficacia (come l’obbligo di pubblicare con chiarezza sul sito del gestore le modifiche apportate), fissa in 12 mesi la durata minima dei contratti, che in ogni caso non potrà essere superiore a 24 mesi (oggi possono arrivare anche più di 30 mesi) ed obbliga gli operatori ad inviare all’utente un avviso sulla prossima scadenza contrattuale, con un preavviso non inferiore a 30 giorni, al fine di facilitarne la possibilità di disdetta.
Come si può constatare si tratta di nuove regole che tutelano maggiormente i diritti dei cittadini, favorendone la consapevolezza in merito alle operazioni e le opzioni che spesso sono indotti ad attivare su input di operatori intraprendenti ed insistenti.
Ma tale delibera non va giù alle imprese di tlc. Asstel (associazione di Confindustria che riunisce i principali operatori telefonici) insieme ad Aiip (Associazione dei principali provider internet Italiani) ha presentato ricorso al TAR del Lazio contro la delibera in questione, adducendo motivazioni di ordine commerciale a garanzia di una costante fluidità del mercato.
Federconsumatori sostiene l’importanza della delibera all'insegna della trasparenza e della corretta informazione, elementi fondamentali per la piena tutela dei diritti dei cittadini.
È evidente, invece, che i gestori non intendono garantire ai propri clienti condizioni contrattuali trasparenti.