Le sedi Federconsumatori stanno ricevendo segnalazioni da parte di utenti che lamentano la mancata consegna da parte dei gestori degli elenchi telefonici, nonostante le compagnie provvedano puntualmente ad addebitare l’importo di 3,90 Euro previsto per questo servizio. La questione, purtroppo, non è nuova: già lo scorso anno abbiamo trasmesso due segnalazioni in merito all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Nonostante numerosi utenti abbiano comunicato l’accaduto al Servizio Clienti, esprimendo inoltre la volontà di rinunciare al servizio e richiedendo il rimborso dell’importo corrisposto, le aziende non sembrano intenzionate a desistere e anzi perseverano nella condotta. A questo proposito consigliamo agli utenti, al fine di avere una traccia scritta della propria rinuncia alla ricezione degli elenchi, di inviare la disdetta via fax (conservando la ricevuta) e trasmettere poi il conseguente reclamo in caso di addebito non dovuto. In alternativa al fax è possibile utilizzare la Posta Elettronica Certificata.
Ribadiamo che il modus operandi è inaccettabile. Più che sul danno economico, oggettivamente contenuto, riteniamo doveroso porre l’accento sulla questione di principio che sottende a questo comportamento: si tratta di un costo addebitato per un servizio non effettuato e a cui gli utenti hanno espresso chiaramente la volontà di rinuncia e che quindi configura una condotta lesiva degli interessi e dei diritti dei consumatori.