È emerso in questi giorni il disegno del Governo di recuperare risorse necessarie per evitare l’aumento dell’IVA applicando microtasse e tagliando le agevolazioni ai carburanti inquinanti, in primis il gasolio.
Per aiutare i cittadini, sollevandoli dell’aggravio che l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha stimato in +831,27 Euro annui a famiglia per l’aumento dell’IVA, si colpiranno le famiglie sotto altra forma.
Se da un lato sono anche condivisibili gli intenti di ridurre le emissioni inquinanti o combattere l’obesità inducendo i cittadini a consumare meno merendine e bibite gassate, non è certo questa una strada costruttiva per raggiungere tali obiettivi.
Per incrementare l’utilizzo di carburanti ecologici è necessario disporre degli appositi incentivi, così come ha garantito il Ministro Costa: ridurre le agevolazioni sulle accise per il gasolio avrebbe l’unico effetto di determinare un incremento dei beni a largo consumo che, non lo dimentichiamo, sono trasportati per l’86% su gomma.
Così come, se si volessero ridurre i rischi legati all’obesità ed all’eccessivo consumo di zuccheri, un intervento efficace dovrebbe partire dall’educazione nelle scuole e dall’avvio di campagne mirate destinate agli adulti, che sono i maggiori consumatori di merendine in Italia. Inoltre rimarrebbe “tax free” il consumo di molti alimenti poco salutari, creando una inspiegabile disparità ed inducendo i cittadini a credere che siano meno dannosi.
Improponibile, infine, l’ulteriore tassa sui biglietti aerei, già gravati da un’elevata tassazione, tra le più alte d’Europa.
Piuttosto che agire d’urgenza, inventando nuove tasse che in alcuni casi possono rivelarsi estremamente dannose, perché colpiscono le fasce più deboli della popolazione, sarebbe necessaria ed urgente una sistematica e complessiva rivisitazione della tassazione e delle accise, ivi compresi gli insopportabili oneri di sistema sulle bollette che pesano sempre di più sulla spesa delle famiglie per l’energia.