Lo scivolone del sottosegretario Delrio, che ancor prima di ricevere la fiducia delle Camere, ha evocato come primo atto un ulteriore giro di vite sulle tasse già troppo elevate, invece di affrontare i gravissimi problemi che affliggono gli italiani, come disoccupazione, giovani senza futuro, perdita del potere di acquisto, idrovore fiscali e bancarie, crescita, tagli a sperperi e sprechi dei mandarini di Palazzo, regole certe a Bankitalia ed ai banchieri che continuano a dettare le linee di politica economica di loro convenienza ai governi di turno, ripropone il tema della patrimoniale, che seppur mascherata è già in vigore sugli investimenti finanziari e sui titoli di Stato. Adusbef e Federconsumatori hanno ipotizzato un dossier titoli di 100.000 euro, come quello evocato ieri da Delrio (che il 50% dei pensionati saccheggiati e taglieggiati da politiche economiche recessive si sognano la notte, non riuscendo ad arrivare a fine mese se non attingendo ai propri sudati risparmi), investito in Btp decennali al tasso lordo del 3,5% ed in Bot annuali all’1%, gravati da una imposta di bollo del 2 per mille e da una ritenuta fiscale del 12,5% sulle cedole. Se il Governo dovesse portare la ritenuta fiscale dal 12,5 al 20% per un investimento di 100.000 euro su un Btp decennale, mantenendo il 2 per mille, potrebbe produrre una maggiore stangata fiscale di 262,50 euro; senza il 2 per mille di 62,50 euro. Su un investimento di 100.000 euro in Bot annuali, agli attuali tassi dell’1% lordo, otterrebbe un incremento fiscale di 60 euro, mantenendo la patrimoniale mascherata del 2 per mille; un decremento fiscale di 140 euro, con la sacrosanta abrogazione del 2 per mille sui bolli. Adusbef e Federconsumatori chiedono al Governo maggiore attenzione in materie così delicate e sensibili, che riguardano sudore, lacrime e sangue di milioni di italiani e delle loro famiglie, che hanno fatto tanti sacrifici per poter mettere da parte qualche risparmio, costretti poi ad erodere per una funzione impropria di “ammortizzatori sociali” a giovani figli, nipoti e parenti disoccupati o relegati alla funzione di ‘esodati’ da Governi scelti dalle cancellerie europee e dalla troika, per pagare i lauti pasti innaffiati da champagne d’annata, agli avidi banchieri.
Elio Lannutti (Adusbef)-Rosario Trefiletti (Federconsumatori)
Roma, 24 febbraio 2014
Ipotizziamo un dossier titoli con 100.000 euro di BTP, rendimento 3,5 %.
Rendimento lordo = 3500,00 euro
1) Attuale imposizione:
Imposta sui rendimenti del 12,5 percento = 437,50 euro
Imposta di bollo dello 0,2 percento = 200,00 euro
Totale ritenute = 637,50 euro
RENDIMENTO NETTO = 2.862,50 EURO
2) Imposta sui rendimenti al 20 percento:
Imposta sui rendimenti del 20 percento = 700,00 euro
Imposta di bollo dell’ 0,2 percento = 200,00 euro
Totale ritenute = 900,00 euro
RENDIMENTO NETTO = 2.600,00 euro
MAGGIORE IMPOSIZIONE RISPETTO ALL’ATTUALE = 262,50 euro
3) Imposta sui rendimenti al 20 percento ed eliminazione del bollo dello 0,2 percento.
Imposta sui rendimenti del 20 percento = 700,00 euro
Totale ritenute = 700,00 euro
RENDIMENTO NETTO = 2.800,00 euro
MAGGIORE IMPOSIZIONE RISPETTO ALL’ATTUALE = 62,50 euro
Ipotizziamo un dossier titoli con 100.000 euro di BOT, rendimento 0,8 %.
Rendimento lordo = 800 euro
1) Attuale imposizione:
Imposta sui rendimenti del 12,5 percento = 100,00 euro
Imposta di bollo dello 0,2 percento = 200,00 euro
Totale ritenute = 300,00 euro
RENDIMENTO NETTO = 500,00 EURO
2) Imposta sui rendimenti al 20 percento:
Imposta sui rendimenti del 20 percento = 160,00 euro
Imposta di bollo dell’ 0,2 percento = 200,00 euro
Totale ritenute = 360,00 euro
RENDIMENTO NETTO = 440,00 euro
MAGGIORE IMPOSIZIONE RISPETTO ALL’ATTUALE = + 60,00 euro
3) Imposta sui rendimenti al 20 percento ed eliminazione del bollo dello 0,2 percento.
Imposta sui rendimenti del 20 percento = 160,00 euro
Totale ritenute = 160,00 euro
RENDIMENTO NETTO = 640,00 euro
MINORE IMPOSIZIONE RISPETTO ALL’ATTUALE = – 140,00 euro
- Tredicesime: dopo il salasso fiscale di novembre (55 mld di euro di tasse ed imposte), arrivano 34,40 mld, con l’85,2% (29,3 mld) gratifica natalizia mangiato da tasse mutui, bolli, canoni, rimborsi debiti famiglie che vivono a rate. Il 14,8 % (+ 2 mld sul 2014) destinato a risparmi, regali, viaggi, svaghi residuali.