È passata la prima scadenza per il pagamento della Tasi per i comuni che hanno già deliberato, ma la materia tuttora è ancora avvolta dal caos.
Aliquote differenti da comune a comune, scadenze diverse a seconda dei tempi entro cui il comune di residenza delibera, detrazioni estremamente diversificate, ma comunque di molto inferiori a quelle disposte per l'IMU.
La nuova Tasi per ora ha prodotto un solo risultato certo: mandare nel panico 60 milioni di italiani oltre che gravare sui redditi delle famiglie gia ridotti ai minimi termini.
Confermiamo che, secondo le nostre stime (la ricerca completa è sul sito Federconsumatori), la TASI si attesterà mediamente a 231 Euro a famiglia (qualora sia fissata al 2,5 per mille): in pratica si tratta di un'IMU- con l’acronimo modificato.
Il vero problema, quello di cui nessuno parla, che rende davvero insopportabile ed insostenibile la TASI è il fatto che circa 5 milioni di famiglie hanno pagato e pagheranno ciò che prima, grazie alle detrazioni sull'IMU, non pagavano.
È questo l'aspetto più vergognoso ed intollerabile, che purtroppo conferma ciò che avevamo denunciato fin dal primo momento.
Metà di queste famiglie (circa 2,5 mln) beneficeranno di una detrazione minima, pagheranno, quindi, dagli 0 Euro precedenti a una media di 118 Euro. Le altre, per le quali il comune non ha disposto alcuna detrazione, passeranno da 0 Euro a 183 Euro.
L'impatto di tale imposta sui bilanci familiari, soprattutto quelli dei nuclei più in difficoltà, sarà quindi devastante.
"Un atteggiamento inqualificabile, quello del Governo e dei comuni, che in questo modo trascineranno i bilanci delle famiglie sempre più in basso, con effetti deleteri sull'intera economia." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Per questo è indispensabile che il Governo e i comuni intervengano per rimettere mano alle detrazioni, ristabilendo un minimo di equità a livello nazionale.