In Comunicati, Politica Economica

Si è tenuta oggi a Piazza Montecitorio la manifestazione per chiedere al Parlamento di non ratificare il CETA, l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada.

Federconsumatori ha partecipato al presidio al fianco di CGIL, Coldiretti, Stop TTIP Italia, Greepeace, Slow Food, Adusbef, Fondazione Univerde e molte altre sigle, oltre a Parlamentari ed esponenti politici: tutti uniti nel respingere con fermezza un accordo che al nostro Paese porterà solo danni, sia dal punto di vista economico che, soprattutto, da quello della sicurezza dei prodotti che portiamo in tavola.

Il nostro impegno è iniziato molte settimane fa, quando nell’ambito di audizioni ed incontri abbiamo potuto esporre alla III Commissione Esteri al Senato ed al Presidente del Senato le forti criticità del CETA ed i gravi rischi a cui sarebbero esposti i cittadini qualora tale trattato fosse ratificato. Non ci fermeremo fino a quando non sarà scritto il NO definitivo a tale accordo.

È fondamentare che parlamentari e cittadini conoscano nel dettaglio quali sono gli elementi di preoccupazione in relazione al CETA;

  1. Il principio di precauzione non è previsto né tantomeno tutelato dal CETA: mentre in Europa se un’azienda deve commercializzare una sostanza, è prima tenuta a dimostrare scientificamente che questa non provochi alcun danno, in Canada, così come negli Stati Uniti, avviene esattamente il contrario.
  2. Rimane aperta la questione delle denominazioni italiane DOP e IGP. In base ad un criterio che non è stato reso noto, sono stati selezionati 41 prodotti italiani tutelati dal CETA: questo significa che le restanti 248 denominazioni Made in Italy restano escluse, senza alcuna tutela.
  3. L’adozione delle clausole di risoluzione delle controversie tra investitori e Stato prevista dal trattato consente a gruppi privati di ricorrere ad un arbitrato internazionale qualora vedano i propri investimenti messi a rischio da provvedimenti varati dai governi, limitando la possibilità stessa, da parte dello Stato, di adottare leggi di interesse pubblico che tocchino gli interessi e i guadagni delle aziende.
  4. L’accordo non prevede disposizioni vincolanti in merito alla sicurezza sul lavoro, all’incremento dell'occupazione, alla tutela della salute e alla sostenibilità sociale e ambientale.

A conclusione della manifestazione, tutti i soggetti che avevano aderito al presidio odierno hanno annunciato ulteriori iniziative qualora il Parlamento dovesse approvare il trattato.

 

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