La cosiddetta “legge antispreco” approvata lo scorso anno rappresenta un passo fondamentale per la lotta alla dispersione di risorse alimentari e verso la solidarietà sociale. La norma sembra aver favorito nuove forme di recupero dei prodotti, tuttavia i dati pubblicati nell’ultimo rapporto Ispra sono drammatici: la relazione dell’Istituto dimostra che ci vorranno anni per riscontrare miglioramenti significativi e che la strada per ridurre in misura rilevante le dimensioni degli sprechi di cibo nel nostro Paese è ancora lunga.
Incentivare le donazioni e il recupero dei prodotti alimentari è importante, tuttavia è fondamentale intervenire parallelamente su altri fronti, in primis sui sistemi di produzione, distribuzione e consumo al fine di contenere il più possibile la quantità stessa delle eccedenze.
Teniamo inoltre presente che la sovralimentazione ha fatto registrare un aumento del +144% e in Italia rappresenta il 16% del consumo totale. Nella società attuale, a drammatici e diffusi casi di povertà più o meno grave, nell’ambito dei quali non di rado si verificano fenomeni di vera e propria denutrizione, si contrappongono circostanze di grande benessere economico, in cui a volte si tende a trascurare la reale importanza dell’alimentazione nella nostra vita. Alla luce di tali considerazioni si rende necessaria una capillare azione educativa da realizzare soprattutto nelle scuole: il Ministero della Salute, il Ministero delle Politiche Agricole, il Ministero dell’Istruzione e gli altri organismi competenti devono organizzare campagne informative per rendere i giovani realmente consapevoli in merito al valore del cibo.
“La lotta agli sprechi va combattuta a tutti i livelli, continuando ad attuare misure che incoraggino il recupero dei prodotti ma anche attraverso politiche educative e socioeconomiche mirate, che incrementino il livello di consapevolezza dell’opinione pubblica in merito ad una tematica che coinvolge in prima persona ognuno di noi” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.