L’Europa conferma l’allarme sui dati relativi alle infezioni contratte nelle strutture sanitarie, in particolare quelli riguardanti le strutture di lungo degenza e progetta una nuova indagine in merito a questa delicata questione.
Nelle strutture sanitarie, nonostante la presenza della figura per il controllo delle infezioni e la presenza del programma di sorveglianza, nella gran parte dei casi sono risultati insufficienti i programmi di formazione i e controlli della diffusione delle infezioni.
Le infezioni correlate all’assistenza e la diffusione dell’antibiotico-resistenza non consentono di ignorare i risultati della indagine, che rivela una situazione allarmante.
Da tali dati è emerso che la popolazione molto anziana (prevalentemente femminile e ultraottantenne) presentava problemi di incontinenza, non autonomia e disorientamento. In particolare lo studio ha evidenziato che 1 ospite su trenta presentava più di una infezione: infezioni delle vie respiratorie (38%), delle vie urinarie (29%), della cute (16%), gastrointestinali (5%), occhio, orecchio, bocca (5%), episodi febbrili non spiegabili (4%).
Federconsumatori condivide l’allarme e l’impegno necessario per proteggere la salute dei pazienti. In particolare ritiene urgente dare attuazione alle strategie per prevenire e controllare le infezioni, per promuovere protocolli e programmi formativi per la prescrizione, somministrazione e gestione efficace degli antimicrobici.
Contrarre malattie e infezioni all’interno di strutture sanitarie è il paradosso più grande e intollerabile in cui si possa incorrere.
Per evitare che ciò accada è fondamentale uno sforzo congiunto del Ministero della Salute, delle autorità di controllo preposte e degli operatori sanitari affinché la salute e la sicurezza dei pazienti sia sempre garantita.