Per i cittadini le condizioni per accedere al Servizio Sanitario Nazionale non sono più sostenibili: liste di attesa sempre più lunghe, ticket non più sostenibili e spese sanitarie pagate di tasca propria.
È allarmante la crescita del numero delle persone costrette a rinunciare per "ragioni economiche" a cure e prestazioni sanitarie.
Ogni anno riesplodono non solo i problemi riguardanti le risorse disponibili, ma anche e soprattutto quelli riguardanti la gestione, a volte definita cattiva, a volte inadeguata, della sanità pubblica.
Federconsumatori, a fronte del proposito del Ministro di risolvere i problemi oggettivi di frammentarietà e disuguaglianza tra nord e sud del paese, chiede di intervenire sulla questione della "appropriatezza" che risulta trascurata e spesso usata in maniera strumentale.
Per esempio risulterebbe utile sapere se e come funzionano le Commissioni Distrettuali previste dalle normative di settore, se e quanti dei previsti report trimestrali vengono inviati, se sono utili nel fare chiarezza sulle prestazioni inappropriate da tagliare e fare il punto sulle spese per farmaci che risultano stranamente troppo diverse da regione a regione.
Piuttosto che ridurre il Fondo sanitario, la priorità è quella di riordinare e riorganizzare il Servizio Sanitario Nazionale garantendo in qualsiasi modo ed a qualsiasi costo l'universalità delle cure, che oggi è sempre più messa a rischio dalle politiche di questo e dei governi che lo hanno preceduto.