Il tono e soprattutto le argomentazioni a dir poco carenti con cui è stato attaccato Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, lasciano interdetti e vanno molto oltre il normale confronto politico.
Il punto in questione, ossia quello che ha determinato l’attacco del senatore di Fratelli d’Italia Franco Zaffini, è relativo all’affermazione secondo la quale, a sei mesi dal varo della legge per la riduzione dei tempi di attesa (L. 107/2024), è stato definito solo uno dei sei decreti attuativi previsti dalla stessa. Ma questo è un fatto.
A voler approfondire i ritardi della citata legge, basta riprendere le tre pagine del Corriere salute, inserto del Corriere della sera del 2 febbraio 2025, nelle quali si approfondisce, numeri ufficiali alla mano, lo stato di difficoltà di larga parte delle aziende sanitarie e ospedaliere del Paese. Con ritardi nelle prestazioni da erogare (per legge) a volte davvero impressionanti.
Il problema che attraversa il SSN è molto complesso e riguarda molteplici aspetti, fra i quali sta emergendo con sempre maggiore chiarezza un processo di privatizzazione della sanità pubblica e universale. Processo iniziato da tempo, ma del quale è il caso di prendere coscienza piena, anche provando ad attivare un’inversione di tendenza. E questo spetta a chi governa il Paese.
Piena solidarietà al nostro amico Nino Cartabellotta, dunque, e un invito alla maggioranza di Governo ad agire al più presto, per smentire con i fatti una tendenza che, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti.
Salute: ritardi, carenze e liste di attesa interminabili sono fatti, che mettono in discussione ogni giorno il diritto alla salute nel nostro Paese.