I dati che emergono dal Report realizzato da Polis Lombardia sulle prestazioni sanitarie erogate nel 2017 rivelano degli aspetti drammatici.
Emerge con evidenza, infatti, la forte contrazione delle visite e delle prestazioni dell’ultimo trimestre dell’anno ed un conseguente allungamento delle liste d’attesa.
Questo non perché nel IV trimestre i cittadini si ammalino di meno, ma per esigenze di bilancio: verso la fine dell’anno, infatti, gli ospedali, specialmente i privati convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, finiscono il budget a disposizione, perciò chiudono le prenotazioni.
In questo modo gli esami e le visite, anche quelli di carattere urgente, slittano all’anno successivo. A meno che il cittadino abbia le risorse sufficienti ad effettuare tali prestazioni presso le strutture private, a suo carico.
Lo sforamento del budget viene punito, nel pubblico, con la perdita del posto da parte del dirigente sanitario, nel privato, invece, eventuali sforamenti non vengono rimborsati, pertanto la struttura finisce per rimetterci economicamente.
Una disposizione assurda, che entra in contrasto in primis con il diritto alla salute dei cittadini.
L’universalità e l’appropriatezza del servizio sanitario vengono così minacciate da motivazioni di carattere finanziario, che stanno delineando, di giorno in giorno, un sistema incapace di rispondere al bisogno di salute dei cittadini, spingendoli così nelle braccia del sistema privato.
Si configura in tal modo un sistema di assistenza sanitaria del tutto elitario, in cui solo chi ha le risorse disponibili è in grado di curarsi nei tempi utili alla guarigione. Un disegno inaccettabile, che sottolinea la necessità di un intervento urgente del Governo al fine di garantire le risorse necessarie e ripristinare un sistema sanitario inclusivo ed efficiente, che sia in grado, attraverso piani di prevenzione, di rispondere in maniera attenta alle necessità dei cittadini.
“Ancora non conosciamo i dettagli del DEF, ma non vorremmo che, vista la carenza di coperture, di operasse un ulteriore taglio sulla sanità pubblica, che in questo scenario si rivelerebbe del tutto deleterio.”- afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.