L’arresto del primario di ortopedia dell’Ospedale Pini, avvenuto ieri, rivela una situazione sconcertante.
Quanto emerso dalle intercettazioni smaschera il volto più cinico e corrotto della sanità italiana.
Interventi ad ogni costo, soldi, viaggi, ospitate tv, tutto profumatamente pagato dalle big pharma produttrici di protesi, sempre pronte a rifornire l'ospedale.
Una vera e propria organizzazione a delinquere, che lucrava sulla pelle di ignari pazienti.
Le indagini proseguono, gli inquirenti vogliono far luce anche sui danni fisici riportati da alcuni pazienti. Sono 62 i casi sospetti di pazienti operati dal chirurgo iper-interventista nel mirino degli inquirenti.
Una vicenda gravissima e inammissibile, per la quale chiediamo indagini approfondite e condanne esemplari.
Inoltre è indispensabile che il Ministero disponga un piano, intervenendo con controlli seri e approfonditi su casi sospetti, ad esempio quando il numero di interventi superi una certa soglia di allarme.
Ovviamente siamo a disposizione dei cittadini coinvolti e dei loro familiari per la dovuta assistenza e vigileremo affinché casi simili non si possano ripetere.