In Comunicati, Politica Economica

Nei prossimi giorni inizieranno in tutta Italia le vendite a saldo. Secondo le nostre previsioni, anche quest'anno la stagione degli sconti non farà emergere evidenze positive, sia dal punto di vista delle riduzioni dei prezzi che in merito agli importi che le famiglie destineranno agli acquisti.

 

Dallo studio effettuato dall'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori è emerso che gli sconti applicati saranno bassi, esattamente come è stato negli anni scorsi, e il campione preso in esame per l'indagine ha restituito dati analoghi a quelli, già pessimi, del 2014. Solo una famiglia su tre sceglierà di acquistare a saldo, con una spesa di appena 113 Euro a famiglia. D'altra parte, vista la situazione economica in cui versa il nostro Paese, non potevamo aspettarci altro: il costante calo del reddito disponibile, infatti, non può non condizionare le scelte dei consumatori.

 

Il giro d'affari complessivo non raggiungerà il miliardo di euro e nella stragrande maggioranza dei casi i cittadini si limiteranno a comprare beni essenziali, a cui hanno dovuto rinunciare nel corso dell'anno o di cui hanno comunque dovuto rimandare l'acquisto proprio per approfittare di prezzi convenienti con l'avvio dei saldi.

Prevediamo quindi che le vendite promozionali prenderanno il via nella più totale indifferenza, mantenendo il calo compreso tra il -3% e il -4% già registrato nell'estate dello scorso anno.

 

"Il fatto che i dati restino costanti ad un anno di distanza dimostra che la nostra economia è ancora intrappolata in una spirale negativa e che, contrariamente a quanto alcuni sostengono, l'uscita dalla crisi non è così vicina" – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

 

 

E' evidente quindi che per poter scrivere la parola fine in coda a questo lungo periodo di crisi c'è ancora molto da fare. Per quanto riguarda la questione dei saldi, è necessario in primo luogo attuare la piena liberalizzazione delle vendite promozionali. In un'ottica più ampia, inoltre, è indispensabile risollevare il potere d'acquisto delle famiglie, intervenendo in primis sul fronte occupazionale con un Piano Straordinario per il Lavoro che restituisca prospettive ai cittadini, in particolar modo ai giovani.

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