Nei prossimi giorni inizieranno in tutta Italia le vendite a saldo. Secondo le nostre previsioni, quest'anno la stagione degli sconti non segnerà alcuna variazione rispetto allo scorso anno, sia dal punto di vista delle riduzioni dei prezzi che in merito agli importi che le famiglie destineranno agli acquisti.
Dal consueto studio effettuato dall'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori sulle intenzioni di acquisto delle famiglie sono emersi dati analoghi a quelli, già piatti, del 2015. Solo una famiglia su tre sceglierà di acquistare a saldo, con una spesa di appena 116 Euro a famiglia, per un giro d'affari complessivo non raggiungerà il miliardo di euro.
Un esito che non ci sorprende, vista la situazione economica in cui ancora versa il nostro Paese.
Nella stragrande maggioranza dei casi i cittadini si limiteranno a comprare beni essenziali, a cui hanno dovuto rinunciare nel corso dell'anno o di cui hanno comunque dovuto rimandare l'acquisto proprio per approfittare di prezzi convenienti con l'avvio dei saldi.
Prevediamo quindi che le vendite promozionali prenderanno il via nella quasi più totale indifferenza.
"Non è affatto incoraggiante che tali dati restino costanti ad un anno di distanza. Questo dimostra, se ce ne fosse bisogno, che ripresa è ancora lontana, e la nostra economia è troppo incerta per poterla scorgere. " – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
E' evidente, quindi, che per segnare una svolta è indispensabile risollevare il potere d'acquisto delle famiglie, intervenendo per una redistribuzione dei redditi ed una vera ripresa del mercato del lavoro, attraverso un serio Piano Straordinario per il Lavoro che punti su investimenti, sviluppo e crescita.
Per i pochi che, comunque, si apprestano ad acquistare a saldo, ecco i nostri consueti consigli per evitare di incorrere in truffe ed offerte poco trasparenti:
1. Prima dell'avvio dei saldi verificare il prezzo dei prodotti che si vogliono acquistare e, se possibile, fotografare la cifra con il telefono cellulare. In questo modo si avrà una prova certa del prezzo di partenza e sarà quindi possibile valutare la reale convenienza dello sconto;
2. Non fermarsi al primo negozio che si incontra ma confrontare i prezzi applicati in diversi punti vendita, cercando di orientarsi verso prodotti di cui si ha reale necessità;
3. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce e di negozi che applicano sconti eccessivi, pari o superiori al 60% (un buon prezzo a saldo dovrebbe aggirarsi attorno al 40% di sconto);
4. Controllare accuratamente il cartellino, su cui devono essere obbligatoriamente riportati, in modo leggibile, sia il vecchio prezzo che quello nuovo, oltre alla percentuale dello sconto;
5. A partire da giugno 2014 i commercianti hanno l'obbligo di accettare pagamento con carte di credito o bancomat tramite POS per cifre superiori a 30 Euro;
6. I prodotti a saldo devono essere sì di fine stagione, ma dell'anno in corso e non delle stagioni degli anni passati! I prodotti di risulta o di magazzino devono essere venduti separatamente da quelli in saldo;
7. Anche se il cambio del prodotto non è obbligatorio ma a discrezione del negoziante, conservare lo scontrino quale prova di acquisto. Lo scontrino è infatti essenziale in caso di merce fallata o non conforme, poiché vincola il commerciante alle norme di legge relative alla garanzia di sostituzione o al rimborso della somma pagata;
8. I commercianti non sono obbligati a far provare i capi di abbigliamento, tuttavia il nostro consiglio è di diffidare dei negozi in cui non sia appunto possibile provare tali capi;
9. Per problemi o "bufale" rivolgersi ai vigili urbani, all'ufficio comunale per il commercio o ad un'Associazione di consumatori.
Proprio per monitorare l'andamento dei saldi ed evitare raggiri, all'indomani del protocollo sottoscritto con Confesercenti, sarà presto attivo un Osservatorio dedicato, che con costanza ed efficacia verificherà la regolarità dell’avvio dei saldi, delle modalità di effettuazione, della pubblicità dei prezzi, dell’effettività dei ribassi e restituisca al fenomeno la peculiarità di reale occasione di smaltimento delle rimanenze stagionali per gli esercenti e realizzazione di vantaggi economici per i consumatori.