Sono molte le segnalazioni che stiamo ricevendo da parte dei cittadini lasciati letteralmente "a piedi" da Ryanair. La compagnia ha in programma la cancellazione di circa 2.000 voli fino ad ottobre, circa 50 voli al giorno per le prossime sei settimane. La motivazione? "Dobbiamo mettere a riposo il personale" afferma la compagnia, cercando di edulcorare la pillola con un generico intento di "migliorare il tasso di puntualità dei viaggi, passato dal 90% a meno dell’80% nelle prime due settimane di settembre a causa degli scioperi dei controllori di volo, dal maltempo e dall’impatto crescente delle ferie di piloti e personale di cabina."
La motivazione di tale riposo forzato sarebbe da ricondurre al cambio di calendario imposto dalla Irish Aviation Authority, l’ente irlandese dell’aviazione, che lascerebbe al vettore un periodo di nove mesi e non più di dodici permettere ai dipendenti di smaltire le proprie ferie.
"Un problema nell'organizzazione della compagnia, che di certo non può pesare sui passeggeri, come invece sta accadendo." – dichiara Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
Numerose criticità vengono riscontrate, inoltre, nelle modalità di avviso ai passeggeri circa la cancellazione del proprio volo: la compagnia invita i passeggeri a controllare la propria casella di posta elettronica, se non ci dovessero essere messaggi di cancellazione il volo è da intendersi regolare. Purtroppo, stando alle segnalazioni degli utenti, non sempre è così. Ci risultano, inoltre, segnalazioni di cancellazione via sms.
Chiederemo all'Enac di avviare le opportune verifiche sul comportamento della compagnia, che non sta assicurando in alcun modo la riprotezione dei passeggeri su altri voli.
A tutti i cittadini coinvolti consigliamo di rivolgersi al più presto alle sedi della Federconsumatori, presenti su tutto il territorio nazionale, o allo Sportello SOS Turista, al n. 059 251108, per la necessaria assistenza. Ricordiamo che in questi casi è opportuno conservare le ricevute di tutte le spese sostenute per eventuali pernottamenti supplementari, per l'acquisto di titoli di viaggio alternativi e per l'acquisto di beni di prima necessità.