Adusbef e Federconsumatori depositeranno nei prossimi giorni eccezioni di costituzionalità del bail, in in vigore dal 1.1.2016, un esproprio criminale del risparmio, ideato dalla cleptocrazia europea, da troika e Bce per addossare crac e dissesti bancari, provocati dai banchieri e dall'omessa vigilanza delle banche centrali, ad azionisti, obbligazionisti, depositanti, per palese, evidente contrasto con la Costituzione, in particolare con il pilastro fondante dell'art.47 che tutela e salvaguardia il risparmio. In una conferenza stampa, con costituzionalisti, saranno comunicati tutti i dettagli dei ricorsi e dei ricorrenti.
> Anche per contrastare l'ingannevole ed interessata narrazione della Bce, secondo la quale altri paesi dell'Unione europea, dal 2008 si sarebbero svenati, versando circa 800 miliardi di euro per evitare a molte banche di finire travolte dalla crisi finanziaria prima, dei debiti sovrani poi, infine della recessione economica che ha moltiplicato il monte dei crediti inesigibili, con la fiscalità generale che avrebbe versato nelle banche UE una media di 4,8 punti di Pil, con l'Italia del credito esentata, che al contrario ha addossato a correntisti ed utenti dei servizi bancari costi dei conti correnti pari a 318 euro annui contro 114 media UE ed alti tassi di oltre 100 punti base su mutui e prestiti, almeno 80 MLD di euro, nei 7 anni considerati dal 2008 al 2015, ossia circa 10 MLD di extra costi l'anno, che corrisponde al 5% del Pil, contro il 4,8 UE.
Adusbef e Federconsumatori, che tornano a chiedere una revisione del decreto del governo del 20 novembre 2015, che ha sperimentato sulla pelle di 130.000 famiglie truffate e rapinate le nuove regole del bail in, con il risparmio espropriato dalle quattro banche del Centro Italia che ha azzerato il capitale , per un valore di 788 milioni di euro, cui vanno aggiunti 275 milioni di simili strumenti lasciati nei quattro "vecchi" Istituiti, Banca Marche, Etruria, Ferrara, Chieti ora in liquidazione, pur apprezzando l'apertura a parziali rimborsi, anticipati da Banca Etruria prima dell'entrata in vigore dei regolamenti attuativi delle elemosine arbitrali,ritengono tali annunci espedienti per arginare le proteste itineranti dei risparmiatori, chiedono perciò chiarimenti precisi e puntuali a quello che riteniamo comunque un sussulto di consapevolezza del problema e informano che il 4 gennaio 2016 saranno a Jesi, sotto la sede di Banca Marche, che evitare la fuga massiccia dei depositi. Le proteste di piazza ed i ricorsi giudiziari, non si fermeranno fino a quando non ci saranno rimborsi integrali per quanto azzerato e derubato- dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti