In Banche e Assicurazioni, Comunicati

Sono circa 10.000 i risparmiatori coinvolti nel crack Bio on, la società produttrice di plastiche biodegradabili i cui vertici sono stati arrestati lo scorso 23 Ottobre.

False comunicazioni sociali e manipolazione del mercato sono i capi di imputazione contestati dalla Procura di Bologna, che ha avviato l’operazione Plastic Bubbles.

Una vicenda che sembra ripercorrere le tappe del crack Parmalat o di Veneto Banca.

Anche in questo caso i risparmiatori e l’intero listino AIM  (dedicato ai titoli di aziende destinate ad una forte crescita) pagano i ritardi di una Autorità di vigilanza che, da Luglio, aveva sul tavolo la questione ed era a conoscenza degli illeciti.

È vero che la Consob può intervenire sui titoli quotati su mercati al di fuori del listino FTSE Mib solo all’insorgere di problemi, ma è altrettanto noto come, una volta venuta a conoscenza del problema, si è ben guardata dall’intervenire!

Un ritardo inaccettabile che ha consentito all’azienda di continuare indisturbata a presentare dati societari irreali, consentendo l’acquisto del titolo da parte di molti risparmiatori le cui azioni hanno perso quasi il 90% del loro valore.

A peggiorare la situazione si aggiunge anche il coinvolgimento della società di revisione Ernst & Young.

La Federconsumatori, de sempre al fianco dei cittadini vittime di risparmio tradito, sta studiando le migliori strategie per tutelare gli azionisti coinvolti. In particolare sta verificando se i profili degli investitori fossero adeguati al grado di rischio dell’investimento e, soprattutto, se non ci fossero state intermediazioni “poco equilibrate” che abbiano indotto i cittadini a investimenti incauti.

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