È di oggi la notizia della richiesta, da parte della Presidente della Commissione di vigilanza Rai, di una “relazione urgente e dettagliata rispetto all’atteggiamento tenuto dall’azienda la sera dei risultati delle elezioni francesi”.
Risulta “del tutto inconcepibile che il servizio pubblico si sia reso protagonista di un simile ‘buco’ proprio nelle ore cruciali di un evento globale seguito dai media di tutto il mondo e che ha trovato ampia copertura sulle tv private italiane” – parole della Presidente che condividiamo a pieno e per cui chiediamo ragione alla dirigenza di Viale Mazzini.
Una vicenda gravissima che, se non volessimo vedere come un voluto atto di disinformazione, condanneremmo comunque come servizio carente e inefficiente.
Il risultato delle elezioni francesi rappresenta una vicenda estremamente rilevante nell’ottica del futuro europeo e non averne dato tempestivamente conto (come invece hanno fatto le altre emittenti prevedendo una programmazione ad hoc) è un atto gravissimo, che lede il diritto ad un’informazione libera e imparziale dei cittadini.
La libertà di informazione è un punto cardine su cui si fonda la democrazia, per questo riteniamo inaccettabile questo atto, che si aggiunge ai gravi provvedimenti presi nei confronti di Serena Bortone, il cui programma è stato “curiosamente” cancellato dal palinsesto Rai all’indomani del suo coraggioso atto, ma che dovrebbe essere normale, di rivelare agli italiani un attacco alla libertà di informazione, leggendo comunque il monologo di Antonio Scurati, anch’egli vittima di censura.
Atti che hanno come minimo comun denominatore un tentativo di cancellare o quantomeno attenuare, sulla tv pubblica, le denunce contro echi di fascismo o di estrema destra, da cui troppo goffamente e con poca convinzione questo governo tenta di prendere le distanze.
Di questi atti è ora che qualcuno risponda.
Federconsumatori, da sempre impegnata per la difesa di un’informazione libera e imparziale, si unisce alle voci che chiedono che sia fatta chiarezza e giustizia su quelli che potrebbero esser facilmente intesi come intollerabili tentativi di censura.