Il video tutorial andato in onda su Rai2 che dà istruzioni alle donne su come fare la spesa in modo seducente è uno dei punti più bassi a cui il servizio pubblico radiotelevisivo sia mai giunto.
Il nostro non è moralismo, né mancanza di ironia: è una questione di dignità. Che alla vigilia della giornata contro la violenza sulla donna, mentre abbiamo assistito, complice il lockdown, ad una impennata di casi di violenza domestica, uno dei più importanti canali del servizio pubblico mandi in onda un contenuto tanto stereotipato, banale e sessista è inaccettabile.
Potremmo citare molti esempi per mostrare il decadimento e la bassa qualità delle trasmissioni televisive, ma mai ci saremmo aspettati che un contenuto simile venisse trasmesso proprio dalla Rai, che ha la responsabilità di garantire un servizio pubblico improntato alla promozione dello “sviluppo di una società equa, inclusiva, solidale e rispettosa delle diversità”, come cita il contratto di servizio 2018-2022. Lo stesso contratto che paradossalmente, all’art.2, riporta tra gli obiettivi primari quello di: “veicolare informazioni volte a formare una cultura della legalità, del rispetto della diversità di genere e di orientamento sessuale, nonché di promozione e valorizzazione della famiglia, delle pari opportunità, del rispetto della persona, della convivenza civile, del contrasto ad ogni forma di violenza”.
Alla luce di tale impegno assunto nei confronti dei cittadini, che a loro volta si impegnano a pagare il canone, una disattenzione e superficialità simili non risultano ammissibili.
La sospensione della trasmissione e le scuse del direttore di rete, seppur necessarie, non servono a cambiare la situazione: è necessario a nostro avviso avviare un confronto sulla qualità delle trasmissioni, sulla loro natura divulgativa ed educativa, che da tempo si è persa di vista.
Su questa necessità e sulla vicenda del video trasmesso su Rai2 chiediamo al CNU (Consiglio Nazionale degli Utenti istituito presso l’AGCOM) di intervenire con tempestività, per vigilare e far sì che i validi principi e intenti contenuti nel contratto di servizio non rimangano solo delle buone intenzioni, ma si traducano sempre in un impegno concreto nei confronti dei cittadini.