L’Istat conferma a maggio la corsa dell’inflazione al +1,3%, ampliano la loro flessione, invece, i prezzi relativi al “carrello della spesa”, il cui tasso si attesta al -0,9%.
Con il tasso di inflazione a questi livelli le ricadute per i cittadini saranno di +387,40 Euro a famiglia l’anno.
A pesare su tale andamento, rivela l’Istat, sono ancora una volta i beni energetici, dinamica frenata solo in parte dai prezzi dei servizi ricreativi e culturali che ora, alla luce delle nuove riaperture, non esiteranno a crescere nuovamente.
Preoccupa anche la crescita dei costi degli alimentari non lavorati (+1%), che riflettono le tensioni sui mercati internazionali.
“A tirare la volata – riporta Coldiretti – sono i prezzi internazionali dei cereali cresciuti del 36,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ma va anche segnalato il balzo del 10% nelle quotazioni della carne.”
Aumenti che temevamo e che monitoriamo da tempo, proprio per evitare che si determinino effetti speculativi o fenomeni di cartello sui prezzi di tali prodotti.
Come sempre vigileremo attentamente su queste dinamiche, continuando a monitorare anche l’aumento eccessivo dei carburanti.
Non ci stanchiamo di ripetere, in tale contesto, quanto sia urgente e necessario che il Governo disponga misure efficaci a sostenere le famiglie in questa delicata fase, anche alla luce dei dati allarmanti relativi al crollo della spesa delle famiglie. In tal senso bisognerebbe avviare dei piani di rilancio dell’occupazione, nonché adottare un sistema di tassazione più equo, che preveda maggiori elementi di progressività a adotti misure più determinate ed efficaci per la lotta all’evasione fiscale.