L’Istat diffonde le stime dell’inflazione che, a novembre, segna una diminuzione del -0,1% sul mese precedente, attestandosi sul +1,7% su base annua. Il tasso relativo al cosiddetto carrello della spesa si attesta allo 0,7%.
Su base annua, a trainare la crescita dei prezzi, sono i costi dell’abitazione e dei trasporti.
Il tasso di inflazione a questi livelli comporta aggravi di circa 503,20 Euro annui a famiglia.
Un aumento si rivela particolarmente grave alla luce degli indicatori che testimoniano come le famiglie si trovino ancora in forte difficoltà a far fronte alle spese quotidiane. Una difficoltà che, come emerge dalle nostre indagini, è motivata principalmente dal divario tra l’incremento della spesa e quello, ancora esiguo e insufficiente, dei redditi. Da un nostro recente studio è infatti emerso come dal 2013 al 2018, vi sia stata una crescita del reddito medio del +4,4% (3,8% al netto dell’inflazione), a fronte di un aumento della spesa del +6,4%. La spesa cresce più velocemente del reddito, specialmente per i redditi medio- bassi.
In tale contesto e alla luce della revisione al ribasso del PIL (-0,1% rispetto al trimestre precedente) è importante ed urgente che il Governo avvii tempestivamente delle misure capaci di dare un nuovo slancio alla crescita dell’economia, attraverso un piano di investimenti destinati allo sviluppo, alla ricerca, alla modernizzazione e realizzazione delle infrastrutture. Si tratta di un passo fondamentale per garantire le necessaria ripresa del mercato del lavoro, indispensabile ai fini di un rilancio della domanda interna.