In Comunicati, Politica Economica, Prezzi e Tariffe

L’Istat aggiorna oggi la corsa al rialzo dell’inflazione che, a novembre, si attesta al +3,8% su base annua. Da settembre 2008 non si registrava un livello così alto.

Il carovita, conferma l’Istituto di Statistica, è sostenuto ancora una volta dalla crescita dei prezzi dei beni energetici: +30,7% a novembre.

Accelerano anche i prezzi dei beni alimentari sia lavorati (+1,7%) sia non lavorati (+1,5%); nonché i servizi relativi ai trasporti (+3,6%). Aumenta anche il tasso del cosiddetto carrello della spesa, del +3,8%.

Aumenti che, complessivamente, secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori peseranno su ogni famiglia per +1.132,40 Euro annui.

Gli aspetti che preoccupano maggiormente sono i forti rincari su beni primari quali energia elettrica, gas, carburanti e alimentari: secondo le stime del nostro Osservatorio i rincari dovuti a tali voci ammontano ad oltre 551,65 Euro annui.

Un’impennata simile dei prezzi non potrà che influire negativamente sui consumi natalizi, per i quali si prevede una frenata, oltre che sulle condizioni delle famiglie già fortemente compromesse dalla crisi determinata dalla pandemia.

Inoltre il significativo aumento dei costi dell’energia determinerà ulteriori conseguenze negative sul fronte della povertà energetica, fenomeno in forte crescita nel Paese.

Abbiamo invitato le Commissioni Parlamentari competenti e l’Antitrust ad avviare attenti monitoraggi e controlli sull’andamento dei prezzi, in primis quelli dell’energia e dei beni alimentari, per scongiurare fenomeni speculativi e operazioni di cartello.

Inoltre, per i soggetti in condizione di povertà energetica e per i morosi inconsapevoli, in questa delicata fase di rincari e difficoltà, riteniamo indispensabile disporre la sospensione dei distacchi da parte delle aziende, così come fatto nei primi mesi della pandemia.

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