L’Istat ha rivisto al ribasso le stime dell’inflazione, che a luglio si attesta al +0,4% e che implica così ricadute di +119,20 Euro annui a famiglia. L’Istituto di Statistica, però, rileva anche che il cosiddetto 'carrello della spesa' (quindi generi alimentari e beni per la cura della casa e della persona) segna un importante rincaro del +0,6% rispetto al +0,2% di giugno.
E’ quindi evidente che il calo dell’inflazione non può avere effetti positivi sulla situazione delle famiglie se poi l’acquisto dei beni essenziali risulta sempre più dispendioso. In questi anni i prezzi sono lievitati in misura del tutto sproporzionata rispetto alle retribuzioni e, nonostante qualcuno parli impropriamente di uscita dalla crisi, i cittadini continuano a riscontrare gravi difficoltà.
Il problema è che mentre le due anime del Governo sono sempre più in contrasto e dissentono su qualsiasi argomento, il Paese è di fatto abbandonato a sé stesso, soprattutto sul fronte dell’economia e del lavoro.
“In questi mesi l’esecutivo non ha messo in atto i necessari interventi per risollevare il potere di acquisto e restituire slancio ad un mercato occupazionale pressoché immobile, riuscendo solo a varare qualche blanda misura finalizzata più a raccogliere consensi che non a migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini” dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.
Considerando le recenti evoluzioni politiche, invochiamo ancora una volta un intervento efficace da parte del Governo prima che si svolgano nuove e sempre più probabili elezioni, in modo da non rimandare ulteriormente la messa in campo di quegli investimenti per la crescita e lo sviluppo tecnologico, per rilanciare la domanda interna e far ripartire l’intero sistema economico di cui il Paese ha assoluto e urgente bisogno.