In Comunicati, Politica Economica

Secondo i dati diffusi oggi dall'Istat scendono fortemente i prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori.

Prezzi che, al dettaglio, non ci risulta affatto registrino diminuzioni così marcate.

Tali rilevazioni sono indice dell'esistenza di intollerabili speculazioni sui prodotti agricoli.

Un atteggiamento che risulta ancor più inaccettabile alla luce della grave crisi vissuta dalle famiglie che, a causa della contrazione del proprio potere di acquisto, nonché delle politiche di prezzo spesso in piena contraddizione con l'andamento dei consumi, sono state costrette a tagliare fortemente non solo la quantità, ma anche la qualità dei prodotti alimentari acquistati.

Secondo i dati dell'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dal 2008 ad oggi i consumi nel settore alimentare hanno registrato una contrazione del -10,4, pari ad una caduta della spesa delle famiglie di oltre 14,2 miliardi di Euro.

Non ci stancheremo mai di ripetere che tale dato rappresenta un vero e proprio grido di allarme sulle condizioni delle famiglie: la domanda relativa al settore alimentare è infatti tradizionalmente definita come anelastica, proprio perché con estrema difficoltà, solo in situazioni di vera e propria emergenza, viene intaccata.

È necessario, pertanto, un intervento immediato del Governo che, da un lato, dia risposte concrete ai cittadini in termini di rilancio del loro potere di acquisto, dall'altro avvii un serio piano di controlli sulla determinazione dei prezzi nel corso della filiera, disponendo severe sanzioni contro i fenomeni speculativi.

 

Ricordiamo ai cittadini che, in ogni caso, per evitare di incorrere in tali fenomeni e beneficiare in misura adeguata della discesa dei prezzi segnalata dall'Istat, è possibile acquistare i prodotti agricoli nei mercati di vendita diretta (farmer's market), risparmiando circa il 30%.

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