Rallenta l’inflazione, a marzo il tasto si attesta al +1,4%.
Lo attesta oggi l’Istat, rilevando un ritmo di crescita dei prezzi inferiore a quello registrato a febbraio.
A marzo frena anche il carrello della spesa, il cui tasso si attesta al +2,3%.
Sebbene la lieve franata, un tasso così elevato di inflazione determina pesanti ricadute sulle tasche dei cittadini, pari a 414 Euro annui in termini complessivi, per una famiglia tipo.
Solo nel settore alimentare, invece, le ricadute sono di +129 Euro annui.
“Aumenti che risultano spesso insostenibili per le famiglie, che ancora si trovano ad affrontare una situazione di profonda crisi. A dimostrarlo sono i dati sui consumi.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Alla luce di tali aggravi emerge in tutta la sua urgenza la necessità di un intervento del Governo utile a sostenere la domanda interna e redistribuire i redditi.
Quale migliore soluzione per incentivare la domanda che aumentare l’occupazione, creando nuovo reddito?
Questa la domanda che ci poniamo da tempo. Ci chiediamo come sia possibile che il Governo non faccia altrettanto.
In tale quadro, infatti, l’aumento dei prezzi senza un reale incremento del potere di acquisto si traduce in un peggioramento delle condizioni delle famiglie, specialmente le fasce di reddito medio basse, ovvero quelle su cui l’aumento dell’inflazione determina le ricadute più gravi.
È fondamentale allontanare lo spettro della stagflazione. La produzione industriale, infatti, diminuisce del 2,3%, mentre l’inflazione si attesta su livelli ancora elevati.
In quest’ottica è fondamentale che il Governo avvii investimenti per l’innovazione e lo sviluppo, finalizzati a creare nuova occupazione specialmente per i giovani.
Ci teniamo in particolar modo a ribadire la necessita di un’eliminazione categorica e definitiva della minaccia incombente determinata dalle clausole di salvaguardia. L’ipotesi di aumento dell’IVA, a regime, determinerebbe ricadute (dirette ed indirette) di +843 Euro annui a famiglia, con conseguenze drammatiche sull’intero sistema economico.