Seppure in frenata rispetto ai mesi passati, il tasso di inflazione rilevato oggi dall’Istat rivela una crescita dei prezzi del +1,1%.
Tale livello dell’inflazione comporta ricadute per le famiglie, in termini annui, di +333,16 Euro.
“Un dato che appare ancora in forte contraddizione con l’andamento dei redditi familiari e, più in generale, con le condizioni economiche delle famiglie.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
È di oggi, infatti, la notizia, diffusa sempre dall’Istituto Nazionale di Statistica, che l’occupazione si attesta a giugno all’11,1%. Quella giovanile segna quota 35,4%.
Dati che, sebbene in lieve ripresa, si confermano allarmanti.
La mancanza di opportunità lavorative, unita alla crescita dei prezzi, non fa altro che abbattere ed erodere ogni giorno di più i redditi delle famiglie, specialmente di quelle in cui, almeno uno dei componenti ha perso il lavoro o non trova occupazione.
In quest’ottica l’intervento di rilancio del mercato occupazionale assume carattere fondamentale: è necessario che il Governo imprima un forte slancio al mercato occupazionale, attraverso lo stanziamento di investimenti per lo sviluppo, la ricerca e la modernizzazione. In tal modo si darà il via ad una nuova fase di crescita, capace di rilanciare il potere di acquisto dei cittadini e far ripartire la domanda interna.
È indispensabile, inoltre, che il Governo intervenga prontamente con azioni di contrasto ai fenomeni speculativi sui prezzi dettati dalla prolungata siccità che attanaglia il nostro Paese, unita alle forti grandinate avvenute al Nord. Come abbiamo già denunciato, infatti, le ripercussioni causate da tali aventi sulla filiera agroalimentare non possono in alcun modo avere effetto immediato, in particolare per ciò che riguarda il sistema della grande distribuzione.