L’Istat conferma la deflazione a Giugno, con un indice dei prezzi al consumo che si attesta a -0,2% su base annua.
Una deflazione che non interessa, però, tutti i generi.
Come rileva l’Istituto di Statistica, infatti: “La flessione dei prezzi al consumo su base annua, registrata per il secondo mese consecutivo, continua ad essere il prodotto di spinte contrapposte: quelle deflazionistiche provenienti dai prezzi dei Beni energetici e quelle al rialzo dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona”.
Nel dettaglio, secondo l’Istat, i prezzi del carrello della spesa aumentano del +2,1%. Finalmente si avvicinano maggiormente alla realtà (che da diversi mesi denunciamo) anche le rilevazioni sui prodotti alimentari: la frutta fresca secondo l’Istat segna quota +11,5%. Anche se il nostro Osservatorio continua a registrare, in tale settore, anche aumenti oltre il +16%.
Tale andamento rivela come, in questa fase delicata e critica anche sul piano dei consumi, sia indispensabile operare scelte coraggiose, all’insegna del rilancio dell’occupazione, degli investimenti per lo sviluppo tecnologico, ma soprattutto attraverso l’avvio urgente di misure destinate all’eliminazione di disparità e disuguaglianze.
Forme di sostegno, bonus e agevolazioni dovranno essere erogati tutti i beneficiari che, in molti casi, li attendono da mesi. Tali misure si dovranno tradurre in misure provvedimenti di rilancio di ampio respiro e di carattere strutturale, per restituire al Paese opportunità di crescita e di sviluppo.
È alquanto sterile e inopportuna, in questa fase, la polemica sul Mes: sarebbe inspiegabile non sfruttare fondi europei per la sanità che consentirebbero all’Italia di concentrare maggiori risorse per gli investimenti necessari per la ripresa.