Condividiamo e riteniamo apprezzabile l’impegno del Governo verso una svolta all’insegne della sostenibilità della nostra economia.
Ci dispiace constatare, però, come abbia scelto di seguire la strada dettata dalle emergenze, senza fare scelte coraggiose e investire sul futuro, secondo la logica del: “Meglio una tassa oggi che un incentivo per il domani”.
Rientra in quest’ottica la plastic tax, la tassa di 1 Euro al kg che verrà imposta sugli imballaggi di plastica a partire dal 1 Giugno 2020, secondo quanto predisposto in manovra.
Imposta che graverà sui cittadini, che dovranno fare i conti con prodotti rincarati dai maggiori costi sugli imballaggi. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che, se tale tassa come è facilmente ipotizzabile verrà scaricata in larga parte sui prezzi finali dei prodotti con imballaggi in plastica, ogni famiglia dovrà far fronte ad una maggiorazione della spesa di 138,77 Euro annui.
Quello che più di tutto ci preoccupa è che questa tassa non contribuirà a nostro avviso a una reale svolta: per indurre sul lato della produzione un incisivo cambiamento nella scelta dei materiali degli imballaggi è necessario incentivare la riconversione della plastica verso produzioni riciclabili.
Inoltre è fondamentale prevedere misure di contrasto al packaging eccessivo: a volte prima di arrivare a scartare un prodotto ci troviamo di fronte a vere e proprie matrioske di imballaggi dannose per l’ambiente, oltre che spesso inutili.
Il 2030 intanto si avvicina, ci aspettiamo dal Governo politiche industriali coerenti, in grado di determinare una riconversione verde della nostra economia: è ora di incentivare i comportamenti virtuosi di cittadini ed imprese, per imprimere un reale, decisivo e necessario cambiamento.