Esprimiamo preoccupazione per quanto accaduto ieri a Pisa, che sembra evidenziare una cattiva gestione del presidio delle forze dell’ordine, le quali sono innanzitutto preposte a garantire il diritto dei cittadini a manifestare pacificamente, non certo a reprimerlo.
La preoccupazione aumenta molto, poi, se a manifestare sono degli adolescenti scesi in piazza per la pace e per chiedere che sia fermato il massacro di civili inermi e di bambini innocenti in Palestina, ordinato dal governo israeliano al proprio esercito, anche con il sostegno del nostro e di altri governi occidentali.
Quei ragazzi meritano, per questo, tutto il nostro appoggio e la nostra solidarietà, e non gli sproloqui di qualche politico di destra che si ingegna a trovare improbabili scuse a posteriori anche di fronte a quello che appare dalle immagini e dalle dirette testimonianze nient’altro che un indistinto pestaggio.
Preoccupa che la cronaca delle ultime settimane ci racconti di un approccio molto conciliante delle forze dell’ordine quando a promuovere le manifestazioni, anziché giovani e studenti o migranti o lavoratori in sciopero, siano, invece, aggregati politici variamente fascistoidi o espressioni sociali corporative, anche creando disordini e disagi, con parate accessoriate di corpi contundenti e maschere per impedire l’identificazione dei partecipanti oppure con l’uso di auto e di mezzi meccanici d’intralcio alla mobilità.
Si ha il timore, non soltanto il dubbio, di essere di fronte a una sorta di maggiore propensione alla repressione del dissenso da parte di alcuni comandi delle forze di polizia, presuntivamente riferibile al mutato clima politico del Paese e traendo forse spunto anche dai recenti provvedimenti varati dal governo in materia di ordine pubblico, criticabilissimi laddove inaspriscono pene e misure di contenimento delle manifestazioni auto-organizzate dai cittadini e dai giovani.
Tutto ciò può indurre erroneamente a far percepire le forze dell’ordine come istituzione che non rappresenta e tutela l’intera collettività, ma soltanto alcune sue parti, con l’avallo e la spinta di alcune forze politiche che si assumono, così, una grave responsabilità democratica: è auspicabile, in tal senso, una presa di posizione dei sindacati di polizia, che distingua le responsabilità soggettive e possa confutare ogni simile interpretazione.
Per questo chiediamo al governo di agire prontamente per sgomberare il campo da ogni dubbio e ogni possibile illazione, sia in questa che in tutte le circostanze che si presenteranno, e chiediamo al Ministro dell’interno, in particolare, di fare piena luce sull’accaduto, accertando le responsabilità di questo eccesso nell’uso della forza che sembra emergere dal racconto della vicenda di Pisa.
La Presidenza nazionale
di Federconsumatori