Giungono gli aggiornamenti dell’Istat relativi al quarto trimestre 2016. Il PIL sull’anno, rivisto con gli effetti di calendario, è aumentato del +1%.
La crescita acquisita per il 2017 è pari al +0,3%.
Il dato veramente rilevante, che fa ben comprendere come non si possa parlare di ripresa, è che il PIL è ancora inferiore del 7% rispetto al picco di inizio 2008.
Un dato aggravato dai recenti dati della Commissione Europea, secondo cui l’Italia è fanalino di coda nella classifica dei Paesi UE per stime di crescita del Prodotto Interno Lordo per il 2017-2018 e si colloca ben al di sotto della media europea.
I timidi segnali incoraggianti sono troppo fragili e discontinui per essere sintomo di una vera ripresa.
Le famiglie continuano ad essere in affanno, lo dimostra l’andamento della domanda di mercato. La disoccupazione si mantiene inoltre su livelli elevati e preoccupanti.
“Per questo è urgente mettere in atto concrete ed incisive politiche per la ripresa occupazionale.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Di fatto la nostra economia continua ad essere intrappolata in una spirale depressiva che non accenna a spezzarsi. I cittadini, soprattutto i più giovani, hanno bisogno di una politica che restituisca loro prospettive, speranze e futuro: sono infatti ancora troppe le famiglie che sostengono economicamente figli e nipoti senza occupazione (con un aggravio di circa 450 Euro al mese).
In tal senso torniamo a fare appello al Governo affinché si decida ad avviare quel Piano Straordinario per il Lavoro fondamentale per gettare le basi di una solida ripresa, attraverso investimenti per la ricerca, per lo sviluppo tecnologico, per la messa in sicurezza antisismica, per la realizzazione e la modernizzazione delle infrastrutture e per la valorizzazione dell'offerta turistica.