All'indomani della sentenza della Corte Costituzionale sul decreto sulle pensioni di dicembre 2011 è necessario agire il prima possibile per restituire il "maltolto" ai pensionati interessati.
Per fare ciò c'è già la sentenza della Corte Costituzionale e non vi è esigenza di ulteriori azioni legali.
Il modo per reperire tali importi dovrà essere individuato attuando una seria e determinata lotta agli abusi, agli sprechi, ai privilegi, nonché all'evasione fiscale.
Secondo le prime stime si tratterebbe di una cifra complessiva pari a 11-13 miliardi di Euro.
Quello che ci indigna maggiormente è che tali importi sono serviti a pagare corrotti e corruttori. Che, invece di essere utilizzati per avviare quanto mai necessarie ed urgenti politiche di welfare, siano stati impiegati per imbandire banchetti a suon di "ostriche e champagne" per consiglieri ed assessori.
La priorità, ora, deve essere quella di ristabilire equità e rendere quanto sottratto ai pensionati interessati.
Non dimentichiamo che sono questi ultimi, con i loro redditi, a sostenere interi nuclei familiari con figli e nipoti disoccupati.
Bloccare l'indicizzazione delle pensioni ha significato, quindi, incidere negativamente sull'intera domanda interna, contribuendo alla grave spirale di crisi che denunciamo da anni.