Siamo di fronte all'ennesimo, intollerabile, caso di adulterazione.
La mozzarella dop del caseificio Cantile è risultata esser prodotta con latte ad alta carica batterica (più di duemila volte superiore a quella consentita). Latte che è risultato essere non esclusivamente di bufala, per di più acquistato all'estero.
Un duro colpo per l'immagine di uno dei prodotti simbolo del made in Italy in tutto il mondo.
Questa grave vicenda dimostra come i controlli, le verifiche, le analisi e gli accertamenti non sono mai sufficienti, ma soprattutto, da soli, non costituiscono un'efficace deterrente, in grado di scoraggiare questi veri e propri attentati agroalimentari.
Per questo da anni rivendichiamo pene severe, non solo di carattere amministrativo, ma anche penale e detentivo, per chi lucra senza scrupoli sulla salute dei cittadini.
Non si tratta solo di tutelare il delicatissimo diritto alla sicurezza alimentare, si tratta di adottare misure efficaci per valorizzare i prodotti di eccellenza del nostro territorio, sempre più conosciuti, apprezzati ed imitati anche all'estero.
In tal senso, da anni, sosteniamo l'urgenza di disporre l'obbligo dell'indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari: è un diritto sacrosanto dei cittadini conoscere con esattezza cosa portano in tavola, ma soprattutto avere la certezza che ciò che mangiano sia sano e sicuro.