Prosegue l’attività di consultazione di ARERA sulla regolazione tariffaria dei servizi di distribuzione e misura del gas, ma non sembra sia mutato l’orientamento della stessa circa l’istituzione di un ambito tariffario specifico per la Sardegna, unica Regione ancora senza metano.
La previsione di un ambito tariffario separato per la sola Sardegna è un inaccettabile elemento di discriminazione nei confronti dei consumatori sardi, che dovrebbero sopportare costi finali più alti, rispetto al resto dell’Italia. Con la SEN (Strategia Energetica Nazionale) e il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), invece, l’ARERA dispone di tutte le indicazioni politiche e normative per dare attuazione a quanto stabilito nel Patto per lo Sviluppo siglato nel 2016 da Governo e Regione Sardegna e individuare un meccanismo di socializzazione che assicuri parità di trattamento e garantisca ai cittadini e alle imprese sarde un costo del gas naturale paragonabile a quello sostenuto dagli altri cittadini italiani.
La parità di trattamento tra consumatori deve essere garantita anche in termini di efficienza e qualità del servizio. Le grandi società di distribuzione, ad esempio, devono installare presso i propri clienti gli smart meters (i sistemi che consentono la telelettura e telegestione dei contatori di energia elettrica, gas e acqua), che consentono letture dei consumi immediate e precise; mentre, i distributori più piccoli non hanno obblighi regolatori in tal senso e non sono in condizione di investire allo stesso modo in innovazione, efficienza e sicurezza delle reti.
Chiediamo, in tal senso, al Governo di aprire al più presto un confronto, ritenendo non più prorogabile questo stato di cose ed esortiamo l’ARERA a farsi promotrice di azioni concrete per superare gli ostacoli che impediscono di garantire parità di servizi e di efficienza operativa a tutti i consumatori, di qualunque Regione essi siano.