L'inchiesta su "Mafia Capitale" rivela una situazione disgustosa, raccapricciante, che va oltre ogni più nera ipotesi. Una vicenda che appare ancor più grave proprio perché si inserisce in un quadro di vero e proprio allarme democratico, in un contesto cittadino dove le disparità e le spaccature sociali sono ormai al limite.
Una vera e propria rete di stampo mafioso quella smascherata dalle indagini, fatta di amicizie, appoggi, corruzione e "favori".
Un circuito parallelo che guidava, come un abile burattinaio, l'assegnazione di appalti e commesse.
Dal campo nomadi di Castel Romano alla raccolta differenziata, dalla rimozione delle foglie dalle strade all'emergenza neve, dalla questione abitativa all'ospitalità per gli immigrati. Questi sono solo alcuni dei settori sui quali, dalle prime indagini, emerge che l'associazione mafiosa fosse in grado di spadroneggiare a tutto campo. Non ci stupiremmo se anche i lavori della la Metro C ed il progetto del nuovo stadio fossero interessati.
Coinvolti nella rete criminosa rappresentanti di ogni schieramento politico: come dichiara lo stesso boss, vi era ampia copertura sia a destra che a sinistra.
Per questo l'unica mossa possibile per riacquistare un barlume di credibilità è fare piazza pulita. Azzerare completamente le cariche all'interno del Campidoglio, indagando su ogni funzionario o tramite che possa aver avuto anche il minimo contatto con esponenti dell'associazione mafiosa.
Un'opera di "disinfestazione", per fare in modo che nemmeno un centesimo dei soldi versati con fatica dai cittadini romani finisca nelle tasche di questi criminali.
Conserveremo un report dettagliato con tutti i nomi dei politici arrestati ed indagati e controlleremo attentamente che nessuno di questi metta mai più piede nelle stanze del Comune o di qualsiasi altro ente o istituzione.
"Siamo convinti – affermano Rosario Trefiletti, Presidente della Federconsumatori Nazionale, Luigi Agostini, Presidente della Federconsumatori Lazio ed Elio Lannutti, Presidente Adusbef – che anche chi non è direttamente indagato non possa far finta di nulla e lasciar credere che non fosse al corrente della situazione. Anche chi ha ignorato e sottovalutato questa organizzazione criminale deve, per decoro e responsabilità, abbandonare immediatamente il proprio incarico."
Per questo Federconsumatori ed Adusbef chiedono con urgenza l'istituzione di un Comitato di salute pubblica. Attendiamo in tal senso una risposta immediata dalle Istituzioni competenti.