In Comunicati, Politica Economica

 Le misure anti-deficit nascoste nella legge di stabilità sotto il nome di “clausole di salvaguardia”, sono vere e proprie  bombe ad orologeria,  che potrebbero esplodere  se i risultati di risparmio sulla spese pubblica non verranno raggiunti, a partire dall’aumento delle accise sulla benzina, che darà la facoltà di ulteriori stangate, da parte del direttore delle Dogane che dal 30 giugno 2015 potrà aumentare le accise sulla benzina e garantire così all’Erario oltre 1,7 miliardi di euro attesi dagli strumenti finalizzati a contrastare l’evasione Iva, con un aumento della stessa Iva fino al 25,5%.

     La legge di stabilità approvata ieri dal Senato, contiene una clausola di salvaguardia automatica con la quale il governo si impegna ad assicurare la correzione necessaria a garantire il raggiungimento del saldo strutturale di bilancio in pareggio a partire dal 2017. In particolare, «è ipotizzata una clausola sulle aliquote Iva e sulle altre imposte indirette per garantire il raggiungimento dell'obiettivo di medio termine per un ammontare di 12,4 miliardi nel 2016, 17,8 miliardi e 21,4 miliardi nel 2017 e nel 2018».

  È però l’aumento dell’IVA al 25,5% a tenere ancora banco. La clausola di salvaguardia prevede l’aumento dell’Iva ordinaria (attualmente al 22%) al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e al 25,5% nel 2018. Ritocchi saranno previsti anche per la cosiddetta IVA ridotta attualmente al 10%. Questi gli scaglioni e le scadenze temporali previste dal Governo, che produrranno una ulteriore stangata sui consumatori.

 

NEL 2016

–  l’Iva ordinaria (che oggi è del 22%, ossia per gran parte dei beni di consumo) passerà al 24%;

– l’Iva agevolata (che oggi è al 10%) salirà al 12%. (incasso previsto 12,4 miliardi)

NEL 2017

– l’Iva ordinaria salirà dal 24% al 25%

– l’Iva agevolata sfiorerà il 13%. (incasso previsto 17,8 miliardi di euro)

NEL 2018

– l’Iva ordinaria arriverà dal 25% al 25,5%.

– l’Iva agevolata resterà al 13%. (incasso previsto 21,4 miliardi nel 2018).

  Sommati ad 1,7 miliardi di aumento accise, la clausola di salvaguardia produrrà un incasso totale  di 53,3 miliardi di euro, con un impatto di 2.220 euro per ognuna delle 24 milioni di famiglie nel quadriennio 2015-2018, o se vogliamo 900 euro a carico di ogni residente, con una ulteriore depressione dei consumi e del potere di acquisto.

   Non è questa la strada per portare il Paese fuori dalla gravissima recessione.

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