La Federconsumatori promuove tra i cittadini la raccolta di fondi per la ricerca e per i progetti sull'Autismo attraverso la donazione di 2 o 5 Euro telefonando al numero 45507. In occasione di questa giornata, le principali sedi saranno illuminate dalla luce blu, che caratterizza cromaticamente la giornata dell'evento.
Allo stesso tempo Federconsumatori ritiene che l'evento debba servire per discutere sulle numerose criticità che riguardano la diagnosi, la cura e l'assistenza dei bambini, giovani ed adulti affetti da Autismo, a sostegno di quanto la letteratura scientifica evidenzia e sottolinea l'importanza di riconoscere i segni sin dai primi mesi di vita per permettere la diagnosi e l'intervento precoce.
Inoltre la Federconsumatori esprime preoccupazione per i recenti tagli che il Governo ha operato sul Fondo Sanitario Nazionale e sul Fondo Disabilità, compromettendo, quindi, la possibilità di garantire a tutti il diritto alla cura e l'assistenza. Il recente, importante, inserimento dell'Autismo all'interno dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) andrà ora misurato sui fatti per fare in modo che l'importante scelta politica si traduca in precise linee volte a garantire i migliori e più avanzati interventi terapeutici basati sull'evidenza scientifica.
Occorre poi sottolineare le pesanti situazioni che si registrano nel Mezzogiorno. Si segnala la situazione della Campania, dove la Federconsumatori, attraverso l'impegno dei legali del proprio Sportello Sanità, ha contribuito all'apertura di un Centro per l'Autismo presso l'ASL NA.3. Inoltre, la Federconsumatori mantiene contatti e sostiene il lavoro e le battaglie delle associazioni di genitori di bambini, adolescenti e adulti affetti da autismo che stanno denunciando l'insostenibile situazione delle liste di attesa. Uno dei principali obiettivi di questo sportello è la partecipazione delle Associazioni ai tavoli della Commissione Sanitaria Nazionale.
L'autismo, che colpisce 1 bambino su 160, è la patologia che segna i maggiori tassi di crescita (negli Stati Uniti il rapporto è 1 su 68) e spesso ci si dimentica che la patologia dura in età adulta e per tutta la vita, per cui è necessario prevedere politiche che non lascino sole le famiglie e le persone durante l'intero arco della loro vita.