Il calo della natalità registrato dall’Istat purtroppo non desta alcuna sorpresa.
In un Paese in cui la disoccupazione si attesta ancora su livelli elevati, dove specialmente i giovani sono occupati con forme precarie e dove il reddito delle famiglie è fermo e non riesce a far fronte al crescente aumento di spesa, progettare di mettere su famiglia è per molti un miraggio.
In questo contesto si inserisce la considerazione sul fatto che crescere un figlio è oggi un impegno enorme, dal punto di vista umano, ma anche da punto di vista economico. Dal monitoraggio effettuato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori sui costi relativi al mantenimento di un figlio nel primo anno di vita è emerso che nel 2018 tale costo varia da un minimo di 7.123,01 euro ad un massimo di 15.348,93 euro, con un aumento medio rispettivamente del +0,7% per i costi minimi e del +1,4% per i costi massimi, rispetto al 2017.
Per non parlare della spesa per mantenere un figlio dalla nascita fino ai 18 anni. Da una nostra indagine in tal senso è emerso che i costi si differenziano fortemente in relazione al reddito disponibile della famiglia: per una famiglia bi-genitore con un reddito netto annuo di 34.000 Euro crescere un figlio fino a 18 anni costa mediamente 169.680 Euro.
Alla luce di tale impegno e delle forti incertezze che caratterizzano l’attuale contesto socio-economico, non è un caso che molte coppie rinuncino a fare figli o si fermino al primogenito per paura di non essere in grado di sostenere il costo complessivo che una nuova nascita comporterebbe.
In tal senso è necessario dare alle famiglie risposte concrete, stanziando gli investimenti necessari per avviare politiche di rilancio dell’occupazione stabile e per fornire un reale sostegno alla natalità.