Rimaniamo interdetti di fronte al fatto che l'Eurostat abbia deciso,e che noi eseguiremo, di annoverare attività criminali come la prostituzione, il traffico di stupefacenti e il contrabbando tra le attività che contribuiscono al calcolo del PIL.
Una trovata di cattivo gusto, che eleva le attività illegali in mano, il più delle volte alle mafie, al rango di produttrici di ricchezza nazionale.
"Oltre che dal punto di vista statistico, l'errore appare intollerabile soprattutto dal punto di vista etico." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – "Per pura curiosità ci piacerebbe tra l'altro sapere come calcolerebbero il giro di affari di tali attività."
In ogni caso, sfruttamento e commercio illegale rimangono sempre attività intollerabili e da condannare, indipendentemente dal loro volume di affari. Non possono magicamente assumere sfumature positive solo se fa comodo annoverarle nella computazione del prodotto interno lordo.
Facciamo appello ai parlamentari europei e al Governo italiano affinché si intervenga con determinazione per contrastare ed eliminare questa pessima decisione.