I rilevatori dell'Istat tornano con i piedi per terra. E lo fanno con un pesante tonfo. Registrano, infatti, il calo della fiducia dei consumatori ad agosto, nonché il quinto mese consecutivo di diminuzione relativamente al clima economico.
Dati drammatici, che rivelano una realtà ancora molto lontana dall'ottimismo e dalla ripresa.
Non esistono i presupposti, al momento, perché tale situazione possa cambiare.
Interventi di contrasto alla disoccupazione, misure che tutelino il potere di acquisto delle famiglie, piani di realizzazione e messa in sicurezza delle infrastrutture, investimenti per la ricerca e lo sviluppo: sono questi i veri segnali che farebbero cambiar orientamento al clima di fiducia. Segnali di cui, però, non si vede nemmeno una lontana ombra nei piani del Governo.
È ora di prendere atto di tale situazione e mettere in campo ogni sforzo per far ripartire l'economia e, con essa, dare nuove prospettive al nostro Paese.
È necessario convogliare ogni risorsa, ogni centesimo, ogni sforzo in tale direzione, se necessario anche ricorrendo alla vendita di una parte delle risorse auree.
Il Paese, soprattutto in questo momento, ha bisogno di speranze e di iniziativa. La realizzazione di un serio piano di messa in sicurezza degli edifici, da affidare a imprese competenti e verificate, è il primo passo per dare nuova fiducia ai cittadini che, oggi, si sentono insicuri e abbandonati. C'è bisogno, ora come non mai, di un segnale importante di unità e di volontà di ripresa.