I dati diffusi oggi dall’Istat rilevano, a marzo, un tasso di disoccupazione stabile, che si attesta all’11%, “continuando a viaggiare sui livelli più bassi da settembre del 2012 ma sopra di 5 punti percentuali rispetto ai valori pre-crisi” – riporta l’Istituto Nazionale di Statistica.
In tal senso, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che, se il tasso di disoccupazione si attestasse al 6%, il potere di acquisto delle famiglie registrerebbe un incremento di circa +40 miliardi di Euro l'anno. Incremento che sarebbe in grado di rimettere in moto una domanda interna ancora in forte crisi, determinando così una ripresa della produzione e dando un ulteriore impulso alla crescita occupazionale.
Notizie positive giungono sul fronte della disoccupazione giovanile, che si attesta al 31,7%, in calo di 0,9% punti percentuali rispetto a febbraio.
Leggendo con attenzione tali dati, però, emerge ancora una volta come la crescita riguardi soprattutto i lavoratori indipendenti e quelli a termine, mentre i lavoratori a tempo indeterminato rimangono sostanzialmente stabili.
“Dai dati diffusi oggi dall’Istat si conferma, così, la tendenza alla precarizzazione già rilevata da tempo. Alla luce di tale andamento si rende sempre più urgente la necessità di un piano di rilancio che abbia come priorità assoluta la ripresa di un’occupazione di qualità.” – afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
Per avviare un reale rilancio del mercato del lavoro sono indispensabili interventi di carattere strutturale, che superino la logica dei bonus, ma agiscano attraverso un piano di investimenti per la ricerca, lo sviluppo e la modernizzazione, nonché attraverso un taglio delle tasse sul lavoro. Questa dovrà essere la priorità del nuovo Governo, una priorità improrogabile per il Paese, che come dimostrano i recenti dati sull’andamento economico inizia a risentire dei ritardi nella formazione di un Esecutivo stabile.