In Comunicati, Politica Economica, Prezzi e Tariffe

 

Nei giorni scorsi abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione per il picco raggiunto dall’inflazione, che ha compiuto un nuovo, allarmante, balzo in avanti raggiungendo quota 8%. Si tratta di una percentuale drammatica, che in Italia non si vedeva dalla metà degli anni Ottanta e che determina aggravi, per le famiglie, di +2.384 Euro annui.

A quanto pare la nostra apprensione era tutt’altro che infondata visto che proprio oggi l’Istat ha evidenziato il concreto e immediato rischio che il tasso di inflazione si ripercuota sulle fasce più vulnerabili della popolazione, incidendo in misura determinante sull’aumento delle disuguaglianze.

L’Istituto di Statistica ha in particolare confermato quello che denunciamo da mesi, sottolineato come l’aumento dei prezzi stia riguardando in misura maggiore i generi di prima necessità: in primis i prodotti alimentari e i beni energetici ad uso domestico. Persino su questi consumi le famiglie hanno iniziato ad effettuare tagli e rinunce, allargando le file dei nuclei che si trovano in situazione di povertà, anche nel campo energetico.

La stessa Istat rileva che, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2021, il numero di individui in povertà è quasi triplicato, arrivando a toccare 5,6 milioni di persone. In tale contesto, già di per sé drammatico, risultano ancor più allarmanti i dati sulla povertà di minori (14,2%) e degli individui di età compresa tra i 18 e i 34 anni (11,1%).

L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha riscontrato, nelle ultime rilevazioni, come gli aumenti abbiano già determinato considerevoli modifiche nelle scelte di consumo ma non si può pensare che le famiglie riescano a resistere ancora a lungo in queste condizioni.

L’aumento della povertà e delle disuguaglianze nel Paese rendono evidente come le misure, di carattere emergenziale e temporaneo, adottate fino a questo momento per contrastare la crisi ed i rincari non siano ancora sufficienti. Sono necessari provvedimenti più incisivi e di carattere strutturale, che prevedano non solo sostegni a favore delle famiglie in difficoltà, ma anche una tassazione più equa e una determinata lotta all’evasione fiscale, nonché una seria e determinata azione di contrasto alle intollerabili speculazioni in atto.

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