I dati diffusi oggi dall’Istat nel Rapporto 2021 sulla situazione del Paese rivelano uno scenario preoccupante, che sottolineiamo da tempo.
Nel 2020 la povertà assoluta ha segnato una forte crescita: interessa oltre 2 milioni di famiglie, pari al 7,7% (mentre nel 2019 erano il 6,4%).
Anche sul fronte dei consumi c’è stata una caduta “di dimensioni molto più ampie (-10,9%) e mai registrata dal dopoguerra”.
È evidente che tali indicatori risultano influenzati dall’emergenza pandemica e dalle sue limitazioni, ma è altrettanto chiaro che i contraccolpi della crisi sono ancora in corso e, con la sospensione del blocco dei licenziamenti in quasi tutti i comparti avremo un netto peggioramento di tale situazione.
Ecco perché è necessario che il Governo intervenga rapidamente mettendo in atto misure efficaci per contenere gli effetti negativi per le famiglie, disponendo un serio piano di sostegno e di rilancio, che punti sull’occupazione, sugli investimenti per lo sviluppo tecnologico e l’innovazione.
Inoltre non è più rinviabile la disposizione di una riforma fiscale che preveda forti elementi di progressività e una tassazione straordinaria sui grandi patrimoni.
È fondamentale agire, in questa fase, per contrastare l’ulteriore crescita di disuguaglianze e disparità in grado di creare profonde e incolmabili spaccature nel tessuto sociale del Paese.