I dati diffusi oggi sulla caduta del potere di acquisto e sulla contrazione dei consumi delle famiglie confermano, purtroppo, la situazione di allarme che denunciamo da anni.
Secondo l'Istituto di statistica nel 2013 il potere di acquisto delle famiglie sarebbe sceso del -1,1%. Anche la spesa per i consumi finali avrebbe registrato una contrazione del -1,3%.
Dati a nostro avviso ancora sottostimati: basti pensare che secondo quanto rilevato dall'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, solo nel 2013, i consumi delle famiglie sono diminuiti del -3,4%. Quest'anno, alla luce dell'ulteriore frenata dal potere di acquisto delle famiglie, potrebbero subire una nuova contrazione tra il -1,3 ed il -1,4%.
Una spirale perversa, che alimenta crisi e povertà. La contrazione dei consumi, infatti, da anni incide in maniera pesante sull'intero andamento del sistema economico, con ripercussioni negative sul versante della produzione e dell'occupazione. Quindi sul potere di acquisto delle famiglie.
Per questo appaiono stridenti e fuori luogo le affermazioni, sempre dell'Istat, secondo cui nel 2013 vi sarebbero stati un "modesto aumento" del reddito delle famiglie, nonché una risalita della propensione al risparmio (quest'ultimo dato risulta francamente risibile).
Se così fosse i cittadini non si troverebbero nella situazione in cui si trovano oggi: costretti a ridurre persino la spesa per le cure mediche ed i consumi alimentari.
È necessario, pertanto, realizzare concretamente e rapidamente, come promesso, a sostegno del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso, estendendo la portata del provvedimento anche ai pensionati (di cui, come emerso dai recenti dati Istat, il 42,6% vive con meno di 1.000 Euro al mese). Inoltre è fondamentale agire con determinazione per la ripresa occupazionale, rilanciando investimenti per lo sviluppo e la ricerca.
Per ricavare le risorse necessarie da destinare a tali operazioni bisogna affiancare all'impegno per i tagli e la lotta agli sprechi una concreta azione di contrasto all'evasione fiscale, fenomeno vergognoso che ha raggiunto una dimensione intollerabile nel nostro Paese.