In Comunicati, Politica Economica

L’Istat diffonde oggi le stime relative al tasso di inflazione che, ad agosto, segna una crescita del +1,7% su base annua.

Un aumento che, in termini economici, si traduce in un aggravio di +503,20 Euro annui a famiglia.

Cresce in misura ancora maggiore l’indice relativo al carrello della spesa, che si attesta al +2,8%.

A determinare l’aumento sono soprattutto i costi dei trasporti, che guardacaso aumento proprio in occasione del periodo estivo in cui il flusso di passeggeri è maggiore.

Una crescita che rappresenta un elemento di forte preoccupazione, dal momento che è noto come l’incidenza dell’aumento dei prezzi pesa soprattutto sui redditi medio-bassi.

Gli aumenti inflazionistici peseranno su bilanci familiari già duramente provati dalla stangata che le famiglie dovranno sostenere per bollette, costi per la scuola, Tari e riscaldamento, per un totale di 1.694,60 Euro.

Cifre insostenibili, che, non essendo proporzionate ai redditi, determineranno un ulteriore contenimento della domanda interna, con un impatto negativo sul versante della produzione e, sull’andamento occupazionale.

Quest’ultimo, secondo i dati odierni, seppure scenda di 0,4 punti percentuali attestandosi al 10,4%, conferma la tendenza di crescita del lavoro precario: aumentano, infatti, i lavoratori a termine, diminuiscono i permanenti.

 “Tale andamento rivela, con un’urgenza che cresce di giorno in giorno, la necessità di interventi in grado di imprimere una svolta radicale al nostro sistema economico, per proiettarlo nuovamente verso una crescita equilibrata e sostenibile. Crescita che sarà possibile grazie ad un rilancio dell’occupazione di qualità e ad una attenta redistribuzione dei redditi.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori Nazionale.

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