L’Istat attesta per settembre un tasso di inflazione in lieve frenata, al +1,1%.
Raddoppiano, invece, le spese del carrello della spesa, con un tasso che raggiunge quota +1,2%.
Questo livello dell’inflazione comporta ricadute per le famiglie, in termini annui, di +333,16 Euro.
La marginale frenata dei prezzi rilevata dall’Istat è dettata dalla lieve diminuzione dei costi dei servizi relativi ai trasporti, che casualmente avviene a conclusione del periodo estivo, dove invece tali costi sono schizzati alle stelle.
“Ciò che continua a destare in noi estrema preoccupazione è il fatto che tale incremento dei prezzi avviene in forte contrasto con l’andamento dei redditi delle famiglie.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori. – “Queste ultime si trovano ancora in forte crisi e l’elevato tasso di disoccupazione ancora esistente non lascia intravedere margini per la decisa ripresa occupazionale di cui il Paese avrebbe forte bisogno”.
Un tasso di disoccupazione che si attesta su livelli ancora così alti, infatti, incide in maniera del tutto negativa sui redditi delle famiglie e sulla domanda interna.
Quest’ultima conoscerebbe una ripresa di circa +40 miliardi di Euro l’anno se il tasso di disoccupazione si attestasse al 6%, come ha calcolato l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori.
In tale quadro, risulta indispensabile intervenire per il rilancio dell’occupazione, attraverso provvedimenti che superino la logica dei bonus, ma operino un taglio delle tasse sul lavoro.
È questo che le famiglie si aspettano dal Governo, specialmente quelle che sono costrette a provvedere al sostentamento di figli e nipoti disoccupati (con un aggravio di circa 450 Euro al mese): una strategia concreta per dare nuove prospettive al Paese e un futuro ai tanti giovani disoccupati.