Nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana appena diffusa dall'Istat si legge che il nostro Paese continua ad essere impantanato in una persistente "fase di incertezza". Si tratta di una condizione evidente e innegabile, che denunciamo da tempo e che è dimostrata non solo dai dati relativi al PIL e agli altri indicatori economici negli ultimi anni ma anche dalle innumerevoli segnalazioni che ogni giorno riceviamo dai cittadini.
Restiamo invece basiti a fronte di altre considerazioni espresse dall'Istituto di Statistica, che parla anche di "aumento del potere d'acquisto" e di un "miglioramento tendenziale dell'occupazione". Considerazioni, queste, che non rispecchiano neanche lontanamente la situazione in cui versa il Paese reale. Il Paese reale è quello della domanda interna che cala del -10,2% dal 2012 al 2015, quello della crescita zero, quello del potere di acquisto delle famiglie eroso dalla necessità di sostenere i redditi di figli, nipoti e parenti senza lavoro. In questo contesto appare evidente quanto siano inverosimili le rilevazioni appena pubblicate.
"Lo ribadiamo da tempo: l'economia italiana non ha bisogno di un irrealistico ottimismo ma di interventi incisivi, rapidi e concreti che permettano al Paese di ripartire" – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Come abbiamo già sottolineato in altre occasioni, solo un Piano Straordinario per il Lavoro che scuota il mercato occupazionale e un programma di messa in sicurezza degli edifici, di finanziamenti per l'innovazione e la ricerca e di valorizzazione dell'offerta turistica potranno risollevare la nostra economia.