L’Istat diffonde oggi le stime relative al tasso di inflazione che, ad agosto, segna una crescita del +1,6% su base annua.
Un aumento che, in termini economici, si traduce in un aggravio di +473,60 Euro annui a famiglia.
Cresce notevolmente, inoltre, l’indice relativo al carrello della spesa, che segna quota +2,7%.
Questo vuol dire che, solo nel settore alimentare, gli aggravi in termini annui, per una famiglia media, ammontano a 151,20 Euro.
Tali aumenti rappresentano un elemento di forte preoccupazione, dal momento che è noto come l’innalzamento dei prezzi incide soprattutto sui redditi medio-bassi.
È opportuno tenere a mente, inoltre, che l’aumento dell’inflazione confermato oggi dall’Istat peserà su bilanci familiari che sono già messi a dura prova dalla stangata autunnale che, tra bollette, costi per la scuola, Tari e riscaldamento, ammonta, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, a 1.694,60 Euro.
Come ripetiamo da tempo, si tratta di cifre insostenibili che non faranno altro che accentuare ulteriormente il contenimento della domanda interna, con un impatto negativo sul versante della produzione. Non a caso gli ultimi dati relativi alla produzione industriale hanno registrato il calo più significativo da tre anni.
“Alla luce di questo andamento si rivela sempre più urgente un intervento del Governo teso a stanziare gli investimenti per lo sviluppo e la crescita. È fondamentale correre ai ripari, per rilanciare il sistema economico, specialmente in una fase delicata come quella che sta attraversando il Paese.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori Nazionale.