In Comunicati, Politica Economica

A Novembre l’inflazione resta negativa e si attesta al -0,2%. A renderlo noto è oggi l’Istat, che specifica che si tratta del settimo mese consecutivo con segno meno.

In controtendenza, come osserviamo ormai da tempo, i prezzi dei prodotti appartenenti al cosiddetto carrello della spesa, ovvero beni alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona, il cui tasso cresce del +1,5%.

Un andamento che continua a destare preoccupazione, a maggior ragione dal momento che la crescita dei prezzi di tali prodotti pesa soprattutto sulle tasche delle famiglie con redditi medio-bassi. Queste ultime sono sempre più costrette a ridurre i propri consumi ai minimi termini, a causa degli aumenti e delle gravi conseguenze che la pandemia sta determinando sul piano economico-occupazionale. Non a caso gli ultimi dati sull’andamento delle vendite al dettaglio registrano un -0,4% proprio nel settore alimentare.

Questo trend non solo accende un faro di allarme sulla condizione delle famiglie, ma produrrà evidenti ricadute sul fronte del commercio e della produzione.

Per questo si rende urgente ed indispensabile l’avvio di piani mirati alla ripresa economica e per il rilancio dell’occupazione: è necessario ogni sforzo per sostenere l’economia e le famiglie in questa delicata fase, sfruttando tutti gli strumenti a disposizione. Appare inconcepibile e insensato, in questo quadro, non utilizzare il MES per garantire la tenuta del sistema sanitario che, come abbiamo visto, vacilla sotto i colpi della pandemia. Nel programmare tali interventi è fondamentale che il Governo non si limiti a misure emergenziali, ma getti le basi per una ripresa stabile e duratura, destinata in primis a garantire la sostenibilità e ad eliminare le disuguaglianze sempre più profonde che affliggono la nostra società.

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